Casa della Cultura

Nome attuale: Casa della Cultura
Nome originale: Casa del Balilla poi Casa della GIL

Città: Tresigallo (FE)
Indirizzo: via Del Lavoro n. 2

Anno di realizzazione: 1935 – 1936
Progettista: ing. Carlo Frighi su idea di Edmondo Rossoni
Committenza: pubblica
Stile architettonico: Razionalismo

Interno visitabile: si
Note: la Casa della Cultura è inserita in un percorso dedicato in questa guida
vincolo di Soprintendenza – rilevanza storico artistica

La “Casa della Cultura” già Casa della GIL di Tresigallo.

L’organizzazione della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) nacque nell’ottobre del 1937 dalla soppressione della ONB (Opera Nazionale Balilla) e di altri organismi pubblici e privati. Venne posta alle strette dipendenze del partito Fascista e da quella data le sue strutture divennero l’unica sede in cui svolgere discipline sportive organizzate. Le “Case della GIL” rappresentarono per il regime un luogo fondamentale per la genesi dell’italiano fascista. I giovani dai 6 ai 21 anni ricevevano una preparazione fisico/militare, una proposta assistenziale/ricreativa e un preponderante indottrinamento politico.

La “Casa della Gil” poi “Casa della Cultura” in un’immagine d’epoca.

La “Casa della GIL” di Tresigallo, nata con il nome di “Casa del Balilla” dell’ONB, rappresenta un bell’esempio di architettura Razionalista. Fu costruita dalla SERTIA, l’azienda di Edoardo Rossoni, parente di Edmondo Rossoni il potente fascista (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 1932-35 e ministro dell’Agricoltura, 1935-39) promotore della nuova urbanizzazione della città. La SERTIA curò tutti gli espropri, costruì la maggior parte degli immobili della nuova Tresigallo e ristrutturò le case esistenti per poi rivenderle o cederle in affitto. Il progettista fu Carlo Frighi, l’ingegnere locale più importante. Per lui, compaesano amico di Edmondo Rossoni, il compito fu quello di dirigere la nascita della nuova città e di progettare su ispirazione del ministro la quasi totalità degli edifici pubblici.
L’immobile originario comprendeva una vasta palestra attrezzata, il magazzino degli attrezzi sportivi, gli spogliatoi, l’ufficio del custode e i bagni. Dal suo piazzale avevano inizio le marce del “sabato fascista” e le parate in camicia nera che si snodavano lungo il corso Roma.

La “Casa della Cultura” di Tresigallo prima dei restauri.

La “Casa della GIL” è sicuramente uno degli edifici più rappresentativi di Tresigallo. Fu realizzata in laterizio con capriate metalliche a sorreggere il tetto. La copertura a tetto piano è simulata, la parte alta della facciata nasconde infatti una copertura a falde sulla palestra. Le architravi sono in cemento armato. E’ presente una piccola torre littoria. Il terrazzo sul fronte, ancora oggi accessibile, si affaccia per una bellissima vista sul viale. Si suggerisce al visitatore di chiedere l’accesso.
Dopo decenni di abbandono, nel 2003 l’edificio è stato restaurato dal Comune. Sulla facciata principale ha preso posto la scritta “Casa della Cultura”. Gli ambienti sono stati adeguati alle moderne esigenze e oggi ospitano la biblioteca, la sorgente delle promozioni culturali di Tresigallo.