Stazione Ferroviaria

Nome attuale: Stazione ferroviaria (fabbricato viaggiatori)
Nome originale: Stazione ferroviaria

Città: Cesena
Frazione: Ambito Urbano
Indirizzo: piazza Giorgio Sanguinetti, n. 192, 196, 200, 204, 208, 212, 216, 220, 224.

Anno di realizzazione: 1925 – 1929
Progettista:
Committenza: pubblica
Stile architettonico: Eclettismo classico

Interno visitabile: il solo piano terra
Note: la Stazione ferroviaria è inserita in un itinerario dedicato in questa guida
edificio catalogato dalla Soprintendenza come di rilevanza storico artistica
sulla facciata è presente un orologio a stemma sabaudo
atrio neoclassico con ornamenti (cornici, fasce e medaglioni)

La stazione ferroviaria di Cesena

L’ipotesi di realizzare il tratto ferroviario Bologna-Ancona risale al 1846 quando Cesena era sotto il dominio dello Stato pontificio. In seguito all’Unità d’Italia vennero apportate delle modifiche al progetto e il 10 novembre 1861 fu inaugurato l’intero tracciato. La prima Stazione di Cesena risale al periodo 1856-1861. Col passare del tempo l’antico edificio, ancora oggi esistente accanto al nuovo, venne considerato di dimensione insufficienti per il traffico dei viaggiatori e soprattutto delle merci. A ridosso della stazione, lato città, vi era infatti il CIA (Consorzio Industrie Agrarie), divenuto poi Arrigoni, e dalla parte opposta lo stabilimento della Motecatini che lavorava lo zolfo grezzo proveniente dalle miniere di Perticara e Formignano. Si ha notizia di un binario dedicato allo zuccherificio. Nel 1919 venne approvato un progetto di ampliamento e domenica 15 febbraio 1925 ci fu la posa della prima pietra.

Il corteo delle autorità dirette al cantiere della nuova stazione di Cesena per la posa della prima pietra. 1925.
La nuova stazione ferroviaria di Cesena appena ultimata.

Quel giorno fu inaugurato l’acquedotto con una manifestazione in piazza Vittorio Emanuele. Dopo un colpo di cannone l’acqua fu fatta zampillare dalla fontana Masini che, racconta la stampa di allora, da circa vent’anni dormiva avvilita. Al termine della benedizione un gremito corteo con in testa le autorità seguite dai cittadini con le musiche e i vessilli al vento, si portò al cantiere della nuova stazione. Dopo alcune parole declamate dall’assessore, il vescovo calò la prima pietra del nuovo edificio che sarebbe andato a testimoniare, puntualizza il giornale, l’aumentata ricchezza della nostra città. La nuova stazione entrò in funzione nel 1929.

Un treno viaggiatori con locomotiva a vapore in partenza della stazione di Cesena. 1935.
Mezzi incolonnati all’esterno della stazione ferroviaria di Cesena. Foto d’epoca.

La stazione ebbe però una prima virtuale inaugurazione nell’ottobre 1927 in occasione del quinto annuale della marcia su Roma e nel 1928 una delegazione dai gerarchi di Forlì visitò i lavori ancora in completamento. Nell’occasione fu presentata la sistemazione del nuovo ristorante allestito con signorile buon gusto. L’attività sarà gestita da una figura leggendaria della cultura gastronomica cesenate e romagnola: Aldo Casali. Ci auguriamo – scrive Il Popolo di Romagna – che anche dalla nuova stazione abbiano ampia diffusione i cestini di Cesena, perché hanno il raro pregio di non rovinare lo stomaco. Casali divenne famoso proprio per l’invenzione dei cestini ferroviari venduti ai passeggeri in transito da personale in tenuta impeccabile da cameriere. Il cestino era curatissimo nella composizione e forniva una testimonianza della terra di Romagna e dei prodotti agricoli di cui Cesena era regina. Il modo gioviale e teatrale del ristoratore di imporre i propri menù ai turisti in trattoria darà vita al termine “dittatura gastronomica”, una brillante trovata che lo accompagnerà per molti anni nelle pubblicità del dopoguerra. La città di Cesena gli ha dedicato una piazza.

Cartolina pubblicitaria della nuova sede del ristorante Casali realizzata nelle vicinanze della Stazione ferroviaria.

La facciata della “Stazione ferroviaria” si presenta con archetti classici sulle aperture di accesso al piano terra, mentre le finestre del piano primo sono incorniciate in cotto. Alla sommità il frontone presenta un orologio e uno stemma sabaudo un tempo sormontato da una corona. Le lesene sono sporgenze dei pilastri.